Una Tempesta plurale. L’esperienza di Alessia Gennari con gli attori-detenuti del carcere di Vigevano

Viene proposta l’analisi di un caso specifico contatto con Shakespeare, avvenuto all’interno della produzione teatrale carceraria. Un’isola. Dalla mia finestra si vedono le montagne (2018) è un’opera che rapporta a The Tempest sulla base riscrittura drammaturgica elaborata dalla regista Alessia Gennari, in collaborazione cast multinazionale, composto da alcuni detenuti del carcere Vigevano (PV). Nel copione, evidenzia utilizzo frammentario e selezionato versione italiana testo shakespeariano. A questo accompagnano brevi sezioni composte direttamente dai ed elementi linguistici culturali provenienza variegata. In un’istituzione totale, quale il ruolo dei appiattito su quello convenzionale criminale, l’attività creativa ambito permette sviluppare forme resilienza nella costruzione identità stratificate, nonché scoprire una condizione come la vulnerabilità, propria altrui, apparenza molto lontana quella colpevolezza. questa dimensione, Shakespeare diventa filtro attraverso cui liberare voce, nello stesso momento Tempest, nelle parole assume funzione ‘pre-testo’, servizio detenuti. Tra autorità shakespeariana agency soggetti marginalizzati stabilisce dunque rapporto articolato, sulle declinazioni pratica performativa qui puntata l’attenzione.